Taranto - Storie d'ordinaria resistenza



Taranto è una città in ginocchio, stretta tra la morsa dell'inquinamento ambientale provocato dagli adiacenti complessi industriali di Ilva, Eni e Cementil ed il problema dilagante della disoccupazione. L'alto tasso di disoccupazione ha fatto si che per anni e tutt'oggi la maggior parte dei cittadini tarantini si siano trovati a scegliere tra la vita ed una prospettiva lavorativa, tacendo di fronte allo scempio ambientale e alla morte portati dall'Ilva.
Ma a fronte di una città più remissiva c'è anche una Taranto coraggiosa e che resiste, composta da pochi ma tenaci ambientalisti, artisti e semplici cittadini, che da anni si battono per riqualificare la città e denuniare il forte inquinamento ambienate prodotto dalle fabbriche della zona.

Per il reportage "La città dei veleni" vai al mio sito: marikapuicher.wixsite.com/marikapuicher/la-citta-dei-veleni


Il riscatto della Musica


Fido Guido, Zakalicius, e lo Sciamano sono tre cantanti molto noti sulla scena musicale salentina. Vengono dai quartieri più popolari di Taranto. Hanno iniziato a comporre i  primi bit sulla strada, tra i vicoli e le vie di una città dall'isolita bellezza, fonte inesauribile d'ispurazione, ma sopraffatta dai problemi dell'inquinamento, della disoccupazione e della criminalità. Finchè la musica è diventata un canale di riscatto e di denuncia nei confronti di chi ha usurpato per anni il loro territorio.
I testi delle loro canzoni, molti dei quali in salentino, affrontano senza “peli sulla lingua” il problema del lavoro, dei politici corrotti, toccando soprattutto la questione dell'inquinamento ambientale. Oggi i tre cantanti costituiscono un esempio di coscienza e attivismo sociale per molti giovani tarantini.

    

 Fido Guido, Zakalicius e lo Sciamano (da sinistra). Taranto - settembre 2012


Guido De Vincentis, in arte “Fido Guido”, è un noto cantante reggae e raggamuffin nato a Taranto. Il suo stile si contraddistingue per l'uso del dialetto tarantino e per la predilezione per le tematiche sociali. I suoi ultimi lavori sono particolarmente attenti alla questione ambientale. Molte sue canzoni, tra le quali Polvere e Fume Scure contengono una chiara denuncia contro l'Ilva di Taranto. 
Salvatore Friuli in arte Zakalicius, nato e cresuiuto a Taranto nel quartiere Salinella, è un cantante reggae e hip hop. I testi delle sue canzoni affrontano sia tematiche più leggere sia, sempre in modo ironico, il problema della disoccupazione e dell'inquinamento ambientale a Taranto. Ascolta Salinella.
Gianluca Fonzino in arte Sciamano, nasce a Taranto e comincia da giovanissimo le prime esperienze musicali dedicandosi nel corso degli anni a tempo pieno alla vita politica e sociale della sua città. Il suo ultimo album parla dei vari problemi del territorio tarantino. Ascolta lo Sciamano


Ammazza che Piazza


Taranto è la città con meno zone verdi d'Italia, che oltre al primato nazionale della cementificazione del territorio ha anche quello della maggiore emissione di diossine (il 92% di tutto il Paese). Il Comitato Ammazza che Piazza nasce a Taranto il 5 settembre del 2011. Il gruppo è formato da giovani studenti, precari e disoccupati mossi semplicemente dallo stesso amore per la propria terra e stanchi di dover subire passivamente i mille problemi che la soffocano: inquinamento, scempio ambientale, disoccupazione ed impossibilità di trovare un lavoro legale al di fuori di logiche clientelari. 
Il loro scopo è quello di diffondere cultura e civiltà dando un contributo concreto alla rinascita di Taranto, attraverso  un'opera di pulizia e riqualifica delle zone verdi e delle aree urbane abbandonate al degrado.
I ragazzi di Ammazza che Piazza, uniti nel motto "riprendiamoci la nostra storia", si battono da anni anche contro i veleni dell'Ilva e delle fabbriche adiacenti denunciando, attraverso varie iniziative culturali, l'inquinamento ambientale.



Alcuni rappresentanti del Comitato Ammazza che Piazza vicino al murales che raffigura Claudio Morabito, uno dei giovani fondatori del comitato,  morto nel gennaio 2012 in un incidente stradale. Parco la Campagnola, Taranto - settembre 2012.

Un angelo nel "Far West"


Il quartiere Paolo VI, sorge a pochi kilometri dall'Ilva ed è nato alla fine degli anni '60, dopo una visita del Papa Palo VI, per ospitare gli operai del colosso industraiale. Il quartiere è considerato una delle aree più degradate di Taranto, tanto che una zona di questo fu soprannominata “il Far West”, a causa delle frequenti sparatorie che avvenivano fino a pochi anni fa al suo interno per regolamenti di conti e spartizione del territorio tra bande rivali. Paolo VI, insieme al quartiere Tamburi, è anche una delle zone della città in cui si registra la più alta percentuale di morti per tumore. A questo problema si aggiunge inoltre il dramma della disoccupazione che ha portato ad un incremento dello spaccio e della delinquenza ed al crescente reclutamento dei giovani nelle file delle organizzazioni malavitose.Ancora oggi è consigliabile non adentrarsi tra i bianchi palazzoni fatiscenti se non accompagnati da qualcuno del luogo, fidato e conosciuto, come lui: Aldino Paolovi. Aldino è nato e cresciuto nel “Far West” dove è amato e stimato da tutti, non di quella stima mista a soggezione che si può avere per i temuti boss della zona, ma per i suoi valori umani ed etici che lo hanno sempre portato a battersi affichè Paolo VI sia un quartiere migliore. Aldino gestisce da anni un laboratorio aristico di riciclo per i bambini della zona. Oltre a ciò l'artista, insieme al Comitato del quartiere, organizza dei doposcuola per  bambini ed ha contribuito alla realizzazione nel quartiere di un piccolo parco giochi. Un'oasi verde di speranza e civiltà tra i palazzoni ingrigiti dai veleni dell'Ilva. 

Aldino Paolovi nel suo laboratorio di riciclo. A seguire alcuni scatti realizzati nel parco giochi realizzato da Paolino e dal Comitato di quartiere, durante il laboratorio di riciclo e durante il doposcuola per i bambini della zona. Taranto – settembre 2012.