Sedeva vicina
con quel kaftan che odorava di pulito
e la sua pelle scura,
i segni intangibili del tempo
nascosti chissà dove.
Sedeva vicina
forse solo per curiosità
ma preferivo credere per amore,
come di una madre per una figlia
nata a migliaia di chilometri dal suo ventre,
E avrei voluto appoggiare la mia testa
su quel grembo ancora gonfio di vite partorite
e chiederle:
"Signora mia
mi racconti di Rabat e dell'Oceano..."